Il Wi-Fi 7 non è più un concetto futuristico: è un aggiornamento tangibile alla connettività wireless, ora disponibile nei dispositivi di fascia alta. Con router e laptop compatibili con lo standard IEEE 802.11be lanciati nel 2025, sia utenti privati che professionisti vogliono conoscere i reali benefici. Questo articolo presenta un’analisi approfondita del Wi-Fi 7 in condizioni reali, con dispositivi in commercio e senza promesse eccessive.
Una delle principali promesse del Wi-Fi 7 è l’aumento della velocità, specialmente in ambienti con molti dispositivi. Nel 2025, case e uffici ospitano decine di dispositivi connessi che richiedono larghezza di banda. I nostri test sono stati effettuati in un appartamento tipico a Milano, con oltre 20 dispositivi inclusi TV smart, termostati, telefoni e tablet.
Il router TP-Link Archer BE900 e il laptop ASUS ROG Zephyrus G16 con chipset Qualcomm FastConnect 7800 hanno raggiunto velocità di picco di 4,2 Gbps sulla banda 6 GHz. Rispetto al Wi-Fi 6E, si tratta di un netto miglioramento. Ancor più rilevante è stata la velocità sostenuta: anche con più flussi 4K simultanei e download di grandi file, la latenza è rimasta sotto i 10 ms.
Applicazioni in tempo reale come Zoom e Microsoft Teams hanno funzionato senza interruzioni visibili. È evidente che il Wi-Fi 7 gestisce meglio gli scenari multiutente, grazie soprattutto al Multi-Link Operation (MLO), che utilizza contemporaneamente più bande di frequenza per massimizzare il throughput.
L’interferenza rimane un problema chiave negli ambienti urbani densi. Per valutare la resistenza, abbiamo posizionato il router in un armadio chiuso, circondato da pareti spesse. Mentre il Wi-Fi 6E ha subito un forte calo, il Wi-Fi 7, grazie ai canali da 320 MHz e al MLO, ha contenuto il degrado.
I test a due stanze di distanza hanno mostrato velocità di 1,8 Gbps in download e 0,9 Gbps in upload, superando gli standard precedenti. Anche con dispositivi Bluetooth e Zigbee attivi nelle vicinanze, la stabilità è stata mantenuta. L’aggregazione di frame e la gestione intelligente del traffico hanno contribuito a mantenere la coerenza.
Questo dimostra che per gli utenti in appartamenti con più pareti e fonti di interferenza, il Wi-Fi 7 offre miglioramenti reali in termini di stabilità, riducendo la necessità di mesh o ripetitori.
Una sfida nel 2025 è la maturità dell’ecosistema Wi-Fi 7. Mentre i dispositivi di fascia alta sono compatibili, quelli di fascia media o economica sono ancora in fase di adeguamento. Router come Netgear Nighthawk RS700S e laptop con moduli Intel BE200 offrono supporto completo, ma molti smartphone sono ancora fermi al Wi-Fi 6E o persino al Wi-Fi 5.
In ambienti misti, la retrocompatibilità assicura la funzionalità, ma con prestazioni variabili. I router Wi-Fi 7 si adattano ai dispositivi legacy, anche se ciò può limitare l’uso del MLO. Nei nostri test, un Samsung Galaxy S21 (Wi-Fi 6) connesso a un router Wi-Fi 7 ha registrato velocità inferiori quando altri dispositivi Wi-Fi 7 trasmettevano simultaneamente sulla stessa banda.
Questa dinamica incide sulla gestione della rete in case e uffici. Finché l’adozione non sarà più ampia, si consiglia di gestire il traffico tramite le impostazioni QoS. L’investimento in dispositivi completamente compatibili con il Wi-Fi 7 garantisce la migliore esperienza possibile oggi.
Per ottenere prestazioni ottimali, i dispositivi devono essere aggiornati. Molti router lanciati a fine 2024 necessitano di patch firmware per abilitare funzioni chiave del Wi-Fi 7. Allo stesso modo, i sistemi Windows 11 con Intel BE200 richiedono driver (versione 23.30+ da giugno 2025) per attivare MLO e supporto ai canali da 320 MHz.
L’ecosistema Apple è ancora indietro: MacBook e iPhone non supportano ancora il Wi-Fi 7 a fine Q3 2025. Questo influisce sulle scelte di acquisto, soprattutto in ambienti misti. Si consiglia di controllare regolarmente i siti dei produttori per aggiornamenti di compatibilità.
Chi utilizza sistemi basati su Linux deve sapere che il kernel 6.5+ è richiesto per un supporto stabile ai driver Wi-Fi 7, in particolare per le schede Qualcomm. La maturità del firmware resta un ostacolo alla diffusione di massa.
Il Wi-Fi 7 introduce miglioramenti nel Target Wake Time (TWT) e nella gestione dell’energia, utili soprattutto per dispositivi alimentati a batteria. Nei nostri test con Lenovo Yoga 9i e Dell XPS 14 (entrambi con moduli Wi-Fi 7), si è osservata una riduzione del consumo della batteria tra il 12 e il 17% durante lo streaming 4K prolungato rispetto al Wi-Fi 6.
La generazione di calore nei router è un altro aspetto da considerare. La trasmissione ad alta velocità produce calore. I modelli Netgear RS700S e TP-Link Archer BE900 hanno raggiunto picchi di temperatura di 68°C e 71°C rispettivamente. Tuttavia, non si è verificato alcun throttling.
I consumi energetici registrati hanno mostrato un assorbimento di 14–17W durante l’uso intenso, simile ai router Wi-Fi 6E ma con throughput superiore. Negli ambienti aziendali, la pianificazione energetica dovrà considerare queste esigenze con maggiore attenzione.
Il Wi-Fi 7 non è ancora adottato su larga scala dai produttori di domotica. La maggior parte dei dispositivi smart come sensori, lampadine e speaker utilizza ancora Wi-Fi 4/5 o Zigbee. Tuttavia, sono in sviluppo chipset per IoT con supporto Wi-Fi 7, specialmente da MediaTek e Broadcom.
Abbiamo testato un prototipo di termostato con chip MediaTek MT7997 e abbiamo osservato una riduzione della latenza del 28% rispetto alla versione Wi-Fi 5. Sebbene sia una fase iniziale, i benefici potenziali per la smart home sono promettenti.
Per ora, gli utenti non dovrebbero aspettarsi grandi miglioramenti nei dispositivi smart. Tuttavia, dotarsi oggi di router dual-band o tri-band compatibili con il Wi-Fi 7 rappresenta una scelta lungimirante.